Umuntu Ngumuntu Ngabantu

“Non ereditiamo la terra dai nostri progenitori, la riceviamo in prestito per i nostri figli.”

Il brainstorming anconetano per la vacanza estiva 2014 ha come risultato il SUDAFRICA ed è subito un sogno ad occhi aperti di leoni, elefanti, wildogs e……giraffe che si abbeverano a gambe aperte.

Quest’anno si torna alle vecchie abitudini della vacanza fly and drive tutta organizzata da noi e non sarà facile. E’ una nazione immensa e si tratta di fare delle scelte, alla fine il nostro itinerario verrà fuori cosi:

Itinerario di viaggio ultimo-2

Il 14 agosto si parte, volo Lufthansa con scalo a Francoforte. A Fiumicino 3 viaggiatori, in pieno sciopero degli addetti allo smistamento bagagli, salutano le loro valigie con la speranza di rivederle a Johannesburg l’indomani.

Per fortuna sulla razza ariana si può sempre contare anche in mezzo al caos. Puntuali arriviamo a destinazione e all’incontro con Derick, il nostro pick up, che sarà foriero di ottimi consigli su Jo’Burg e su come comportarsi con la polizia sudafricana, la chiave sono 50 RAND nella ceneriera.

DSC_0035

Ancora stanchi del viaggio ma belli carichi, sfruttiamo il pomeriggio per un giro guidato della città e soprattutto della township di SO.WE.TO.

DSC_0013

DSC_0025

IMG_9040

DSC_0028

La guida Simon, di etnia Xhosa (parola che non riusciremo mai a pronunciare correttamente nonostante tutti i nostri sforzi) ci racconta un sacco di aneddoti e curiosità sulla vita nella più grande baraccopoli del Sudafrica, ci porta a mangiare in una taverna locale dove incrociamo anche il ministro dell’agricoltura, ma soprattutto ci svela tutti i segreti del CHIEDERE PASSAGGI IN SUDAFRICA: un gesto diverso della mano per ogni destinazione, pulmini stracarichi ma gente disposta ad attendere a lungo pur di non andare a piedi.

DSC_0022

IMG_9035

Oltre alla grande varietà di colori della township, una cosa che attira molto la nostra attenzione è come il paesaggio sia caratterizzato dalla presenza di collinette dal profilo regolare che scopriamo essere i residui di scavo del filone d’oro che scorre sotto la città.

L’indomani prendiamo l’auto a noleggio, uno scassone bianco, marce automatiche e motore roboante di tre cavalli zoppi e presa confidenza con la guida a sinistra partiamo alla volta delle Mac Mac Falls e del Blyde River Canyon.

DSC_0041

DSC_0062

Chiudiamo la giornata con una breve visita al villaggio di minatori ricostruito di Pilgrim’s Rest e ci rechiamo vicino Graskop per la notte. Qui la tenutaria del bed&breakfast ha qualche perplessità sulla nostra prenotazione, in compenso non mostra esitazioni quando deve indicarci un posto dove andare a mangiare (“Not the first block, not the second block, but at the end of the third block”….neanche stessimo parlando di New York e non di un paesino che si sviluppa attorno ad un’unica strada).

Dopo una fresca notte di montagna con una misera stufetta ci sentiamo dei veri voortekker, pronti ad assaporare i migliori pancakes del Sudafrica, e solo quando siamo belli sazi ripartiamo alla volta di Hazyview e dei Three Rondavels, uno spettacolo magnifico certo, ma uno ancora più bello e inaspettato ci attende la sera al nostro arrivo nel Kruger.

DSC_0083

Trascorreremo qui 5 meravigliosi giorni. Non ci sono parole per descrivere il fascino di questo posto, degli animali osservati in libertà nel loro ambiente naturale, dell’entusiasmo da bambini che ha accompagnato ogni avvistamento, tra una striscetta di biltong e un’altra.

IMG_9144

DSC_0131

DSC_0193

DSC_0176

Tre i campi in cui abbiamo soggiornato: Mopani subito dopo l’ingresso da Phalaborwa, Letaba al centro del parco nel basso veld e infine Berg-en-Dal nel sud più roccioso.

DSC_0172

DSC_0198

DSC_0206

DSC_0221

Abbiamo partecipato a diversi Game drive con i ranger del parco, tutti molto esperti nell’individuare tracce e segnali della presenza degli animali con qualsiasi condizione di luce.

DSC_0238

DSC_0254

DSC_0255

DSC_0242

Tuttavia la maggior parte degli avvistamenti sono avvenuti per caso, gironzolando senza sosta con il fedele macinino.

DSC_0263

DSC_0266

DSC_0307

DSC_0327

I BIG FIVE erano ovviamente il nostro obiettivo principale e lo abbiamo raggiunto. Gli incontri con i felini, per la buona dose di fortuna che necessitano, sono stati di sicuro tra i momenti più esaltanti. Ma non dimenticheremo facilmente la pettinatura con la riga in mezzo del bufalo che sospettoso ci attendeva dietro la curva.

IMG_9209

DSC_0200

DSC_0334

DSC_0352

DSC_0273

DSC_0296

IMG_9259-2

Il Kruger è però anche molto altro, con le sue luci e i suoi paesaggi.

IMG_9201

IMG_9303

IMG_9242

Il 22 agosto usciti dal parco a Malelane ci dirigiamo verso sud. Ci attende una lunga tappa di auto verso St. Lucia costeggiando lo Swaziland.

IMG_9319

Il giorno successivo parte con una grossa delusione, a causa del mare grosso la nostra gita di Whale Watching viene annullata e non possiamo far altro che dedicarci all’esplorazione dell’Isimangaliso Wetland St. Lucia e al giro in barca sull’estuario ricco di ippopotami e coccodrilli.

DSC_0405

DSC_0423

IMG_9373

Le balene per il momento le vediamo sbuffare da lontano con i binocoli ma ci assicurano che le rivedremo, e anche molto bene, più avanti nel nostro giro.

DSC_0373

DSC_0391

Dopo un breve puntata al Cocodrile Center partiamo per Durban, dove ci attende Howard, nella sua casa coloniale, su una collina dalla vista superba sulla baia di Durban, con un bicchiere di vino e un’aria da eccentrico professore in pensione. Indimenticabile la sua cartina della città, quella con i dettagli.

L’alba del giorno successivo ci vede già in direzione Lesotho. La strada fino al Sani Pass è molto lunga ma l’ultima parte decisamente spettacolare.

DSC_0485

DSC_0468

IMG_9442

IMG_9444

La sera rientriamo a Durban, la città che sa di curry, e ci concediamo una deliziosa cena indiana a base di bunny chow. Qui gli inglesi importarono moltissimi schiavi indiani per farli lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero, così la tradizione di queste popolazioni s’è fusa con tutto il resto.

Dedichiamo la giornata successiva ad una delle 12 etnie del Sudafrica, gli ZULU con un giro nello Zululand, territorio a loro assegnato sul quale possono vivere seguendo le loro leggi tribali, il loro re e le loro tradizioni.

IMG_9450

Caterina riesce come sempre a far breccia nel cuore della gente del posto, ottenendo questa volta addirittura una proposta di matrimonio. Non abbiamo accettato, avevano offerto poche capre.

IMG_9448

La sera c’è ancora tempo per un giro di Durban, del mercato, dove ci procuriamo il peri peri, della moschea e del lungomare.

Il giorno dopo un volo interno ci porta a Cape Town, la città più europea d’Africa, luogo di ottimi vini e  panorami superbi da Table Mountain.

DSC_0567

DSC_0583

IMG_9551

IMG_9548

Imperdibile inoltre un giro del caratteristico quartiere malay di Bo’Kaap e del Waterfront della città.

DSC_0608

DSC_0597

DSC_0610

DSC_0612

DSC_0628

Dopo un paio di giorni ripartiamo diretti al Capo. Venti impetuosi e forti correnti con cambi improvvisi del clima non ci scoraggiano, la vista è grandiosa e da quassù non ci è difficile immaginare le molte navi che sfidando le intemperie hanno doppiato capo tempesta. Diceva Francis Drake “…il Capo è impetuoso e bellissimo, il più bello che abbiamo incontrato navigando intorno a tutta la terra.

DSC_0659

IMG_9586

DSC_0656

DSC_0683

Ma le sorprese non sono finite e un’allegra e numerosa colonia ci attende sulle spiagge di Boulders Beach.

DSC_0724

La strada che conduce ad Hermanus è splendida, spiagge battute dalle onde impetuose dell’oceano e scogliere a picco sul mare.

DSC_0731

La sera decidiamo di cenare in un pub costruito su una scogliera. Non dimenticheremo facilmente la sensazione di essere come sul Titanic con le onde dell’oceano che si infrangono con violenza, il vento impetuoso e la pioggia scrosciante. Per un attimo abbiamo temuto il naufragio, ma la gente del luogo sembrava essere abituata a questa natura così prepotente.

La mattina dopo è il grande giorno, da Hermanus le balene si vedono anche dalla costa e sono tantissime ad Agosto, pieno periodo di migrazioni. Ben piazzati su una scogliera, stiamo lì per ore a guardarle sbuffare, con la sensazione di poterle quasi toccare.

DSC_0740

DSC_0766

DSC_0779

Infine decidiamo di ripartire alla volta di Cape Agulhas, il punto più meridionale del continente africano, il luogo in cui si incontrano i due oceani.

DSC_0799

DSC_0785

DSC_0806

Il giorno successivo ci dedichiamo alla Garden Route e allo Tsitsikamma National Park, con il suo ponte sospeso sullo Storm River e la passeggiata che costeggia l’Atlantico.

IMG_9639

IMG_0907

IMG_0916

DSC_0837

La sera arriviamo nelle vicinanze dell’Addo Elephant National Park. Un parco in espansione e che si appresta a diventare uno dei tre parchi faunistici più importanti del Sudafrica.

DSC_0873

DSC_0853

DSC_0860

DSC_0880

Abbiamo deciso che saluteremo la nazione arcobaleno con gli animali ancora negli occhi e nel cuore ed è per questo che l’ultimo giorno è interamente dedicato ad un Game Drive nel parco in compagnia di Conor. Un mitico personaggio ex ranger, sorridente e pronto a raccontare su questo luogo e di questi animali molto più di qualsiasi guida o opuscolo. Incline alla chiacchiera e alla convivialità chiude la giornata offrendoci un aperitivo a base di vini sudafricani, olive e tante indimenticabili risate.

DSC_0899

DSC_0915

Il giorno dopo si riparte, la strada è lunga ma il mal d’Africa ci riporterà qui prima o poi.

Totsiens/Nisale Kakuhle/Sala Kahle/Salang Hantle

IMG_9395

5 pensieri su “Umuntu Ngumuntu Ngabantu

  • Giugno 12, 2015 alle 11:12 pm
    Permalink

    Bellissimo……però avete mancato un aneddoto molto importante della vacanza, ma soprattutto della vera cultura africana…. L’originale e famosissima PIZZA MARGHERITA mangiata da Laura

    Rispondi
    • Giugno 12, 2015 alle 11:15 pm
      Permalink

      Esattamente! Nel campo Berg-en-Dal una bella pizza margherita zuppa del casale, con tanto di carotine!

      Rispondi
  • Giugno 13, 2015 alle 5:22 pm
    Permalink

    Foto bellissime, posti da sogno, scorci sugli oceani da togliere il fiato, animali spettacolari, ma non vedo ORSIIII

    Rispondi
  • Giugno 14, 2015 alle 3:02 pm
    Permalink

    Ma orsi non ne avete visti? Era il big six!!!

    Rispondi
    • Giugno 15, 2015 alle 3:23 pm
      Permalink

      Non potevamo vedere orsi perchè voi non c’eravate! E anche in Abruzzo non abbiamo cavato un ragno dal buco! si sente la mancanza dell’ORSACCHIOTTO del gruppo!

      Rispondi

Rispondi a Antonio Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: