[…] Al mattino presto si vede la Corsica: sembra una nave carica di montagne, sospesa laggiù all’orizzonte […] (Italo Calvino)
Estate 2021, estate fatta di incertezze ma anche di voglia di tornare a viaggiare. La situazione pandemica è ancora confusa e lontana dal risolversi ma le nostre valigie hanno accumulato troppa polvere in questi ultimi anni e quindi decidiamo di provarci. Spinti dall’incoscienza e dalle ghiotte offerte della Corsica Ferries per le famiglie, ad Aprile prenotiamo tre posti passaggio ponte da Livorno a Bastia e attendiamo Luglio, le notizie sugli spostamenti in Europa, il green pass ma soprattutto le ferie. Intanto organizziamo il nostro periplo dell’Isola, 15 giorni da Bastia a Bastia con tappe in 7 posti diversi, funzionali ad esplorare le zone limitrofe.
Il nostro giro in realtà comincia già in Italia, sulla strada da Roma a Livorno decidiamo di fare tappa nella zona di Capalbio per visitare il Giardino dei Tarocchi. Ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Palle e popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi, è un posto magico per i bimbi ma anche per gli adulti.






Il 12 luglio ci imbarchiamo nel tardo pomeriggio per Bastia, qualche giorno prima della partenza ci avevano spostato l’orario del traghetto e questo ci ha creato qualche complicazione, la partenza effettiva è con quasi un’ora di ritardo rispetto al nuovo orario, arriviamo quindi a notte fonda a Bastia e abbiamo solo il tempo di raggiungere l’appartamento che abbiamo prenotato e andare a letto.
La mattina successiva proviamo a rimetterci in linea con il nostro programma, neanche tanto serrato, tagliando qualcosa per avere più tempo per il risposo e il relax, partiamo quindi con calma alla volta di Plage de Tamarone sulla sponda occidentale della lunga lingua di terra che conduce al Capocorso. Lungo la strada cominciamo a familiarizzare con le strade tortuose e la voglia di correre degli abitanti del luogo. La spiaggia è magnifica nonostante l’onnipresente posidonia e un vento piuttosto forte.

Purtroppo proprio il vento non ci consente, come previsto, di fermarci a mangiare in spiaggia quindi torniamo nel vicino paesino di Macinaggio per buon pranzo e nel pomeriggio, tornando verso Bastia, ci fermiamo ad Erbalunga. Delizioso villaggio di pescatori arroccato su un promontorio, caratterizzato dalla torre di guardia genovese, oggi in rovina.



Il 14 luglio, anniversario importante per i francesi, ma non per i corsi, il nostro programma prevede un giro in barca fino alla Plage du Lotu ma purtroppo giunti sul luogo scopriamo che per il vento eccessivo le barche non partono, decidiamo quindi di prenotare per il giorno successivo e intanto ci spingiamo fino alla spiaggia de l’Ostriconi. La strada è molto lunga e tortuosa ed è necessaria una lunga passeggiata per arrivare alla spiaggia dal parcheggio. Arrivati sul posto ci rendiamo conto che è impossibile anche solo pensare di fermarsi, il vento soffia a 50km/h il paesaggio lunare e desolato davanti a noi è affascinante ma non ci consente di fermarci per un bagno.

Decidiamo quindi di ritornare verso la macchina, ci fermiamo lungo il percorso al fresco e al riparo dal vento per un pic nic, quindi andiamo verso il paesino di Lama. Situato nella valle Ostriconi è considerato un gioiello medievale di architettura rurale con stupende dimore borghesi.



Il giorno successivo, lasciamo Bastia e, dopo aver risolto un piccolo problema alla macchina, riusciamo a prendere, all’ultimo momento, il traghetto da Saint Florant che avevamo prenotato il giorno precedente diretti alla Plage du Lotu. La meravigliosa spiaggia, raggiungibile in circa mezz’ora di traversata, fa parte del Désert des Agriates. Quando giungiamo a destinazione il tempo sembra incerto, ma ormai abbiamo capito che il vento sempre presente in questa parte di isola non ci consentirà di aprire l’ombrellone ma sicuramente farà spuntare qualche raggio di sole nel corso della giornata. E infatti, nell’alternarsi di nuvole e sole, il mare cambia colore in tutte le gradazioni di blu e ci concede ottimi bagni fino al tardo pomeriggio.

Arriviamo in serata a Île Rousse, dove alloggeremo per un paio di notti. Facciamo una passeggiata nel centro del paese e mentre Claudia si concede qualche giro sulle giostre noi osserviamo i giocatori di pétanque che occupano con la loro attività l’intera piazza centrale.

La mattina del 16 ci dirigiamo verso la spiaggia de Lozari una delle più grandi spiagge di sabbia bianca della Balagne, situata a 10 minuti dal centro città di Île Rousse.


Verso ora di pranzo, ci addentriamo nell’interno per una sosta a Sant’Antonino, uno dei più bei villaggi di tutta la Francia, stando alla nostra guida. Sicuramente un paesino molto ben restaurato e dalla vista superba sul litorale. In serata torniamo all’appartamento e andiamo a fare una bella passeggiata verso la torre genovese. Il tramonto accentua il colore granito per il quale quest’isoletta, collegata alla città da una strada rialzata, è famosa e il fascino di questa baia in cui il rosso e il blu si alternano.


La mattina del 17 ci dirigiamo verso Calvi e ci fermiamo in una delle spiagge della baia a forma di mezzaluna che caratterizzano la costa, noleggiamo un ombrellone e prenotiamo per pranzo presso uno dei tanti lidi del litorale. Il mare è come sempre bellissimo, spiagge bianche, fondali bassi e l’onnipresente posidonia.

Dopo pranzo andiamo a fare un giro nella cittadella medievale quindi riprendiamo la macchina in direzione Vallée du Fango, un’oasi situata lungo lo stretto fiume verde-blu con piccole lagune e piscine naturali e attraversata un ponte di pietra. Facciamo anche un bagno, l’acqua è veramente rinfrescante nel caldo pomeriggio. In serata arriviamo a Porto Corso.

Per il giorno successivo abbiamo prenotato dall’Italia un lungo giro in barca nella riserva di Scandola, è una spettacolare oasi marina protetta, accessibile solo dal mare, con un complesso sistema di grotte e faglie rossastre. Il capitano si profonde in spiegazioni sull’avifauna sulle rosse falesie che caratterizzano la zona ma è un’attività che non consiglierei se si viaggia con bambini come la nostra (3 anni), per loro dura veramente troppo e l’interesse per il giro in barca cala rapidamente. Per fortuna quando torniamo all’appartamento c’è la piscina che ci attende e Claudia è ben contenta di potersi finalmente tuffare e giocare.






Nel pomeriggio andiamo in spiaggia e, come sempre da quando siamo in Corsica, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, per arrivarci percorriamo la lunga e tortuosa strada costiera che passa attraverso i Calanques di Piana e al ritorno con le luci del tramonto ci fermiamo più volte per ammirare e fotografare i meravigliosi paesaggi.






Il 19 luglio ripartiamo da Porto in direzione Ajaccio. Lungo la strada ci fermiamo a Cargese, tranquilla e placida cittadina di origine genovese, famosa soprattutto per la presenza delle due chiese, quella latina e quella greco ortodossa contrapposte una di fronte all’altra.
In serata arriviamo ad Ajaccio, capitale della Corsica e nota per aver dato i natali a Napoleone. Posta sulla selvaggia costa occidentale, è la città più grande dell’isola con la sua baia tanto profonda da sembrare in fiordo e la sua città vecchia splendidamente conservata. E’ piacevole passeggiare per le sue strade e dopo esserci concessi una francesissima crepes e un’italianissima pizza per cena torniamo al nostro appartamento.




La mattina successiva partiamo in direzione Filistosa. Sito archeologico preistorico occupato tra la fine del Neolitico e l’inizio dell’Età del Bronzo. In questo sito sono stati ritrovati alcuni menhir antropomorfi risalenti al IV-II millennio a.C.


Dopo un rapido pranzo puntiamo verso il mare e arriviamo in una delle più belle spiagge del sud della Corsica, la Plage de Cupabia. La fama è come sempre meritata e dopo qualche bagno ripartiamo in direzione Sartène, antico borgo che custodisce tutto il fascino dei villaggi corsi. Ci arriviamo che il sole ha quasi finito di tramontare sullo splendido campanile del paese ben visibile dal nostro appartamento.


La mattina successiva partiamo molto presto, abbiamo in mente di visitare Bonifacio e abbiamo letto che i tanti parcheggi della città si riempiono molto rapidamente. Infatti, prima ancora di arrivare nei pressi della cittadina incontriamo moltissimo traffico nella nostra direzione e riuscire a parcheggiare la macchina non è per niente facile. Quando finalmente troviamo un posto ci incamminiamo verso il vivace porticciolo e poi ci arrampichiamo non senza fatica verso la cittadella medievale.
In effetti è una delle città più incantevoli della Corsica e decisamente una meta imperdibile costruita a 70 metri di altezza sulle falesie di pietra bianca, modellate dal vento e al mare: si affaccia sulle acque turchesi delle Bocche di Bonifacio.



Dopo pranzo sulla strada verso Porto Vecchio ci fermiamo a la Plage de Palombaggia, bella e selvaggia come tutte le spiagge della Corsica.

La mattina successiva invece, ci rechiamo in un’altra delle magnifiche spiagge che caratterizzano la zona, la Plage de Rondinara e nel pomeriggio facciamo un bel giro per la città di Porto Vecchio in cui le mura della cittadella genovese del XVI secolo fanno da sfondo alla città vecchia e regalano panorami del porticciolo turistico.



Il 23 dopo aver lasciato l’appartamento saliamo ancora un po’ lungo la costa orientale, per arrivare fino ad Aleria. Il paesaggio da questa parte è decisamente diverso, meno aspro e selvaggio, molto più pianeggiante e caratterizzato dalla presenza dell’Étang de Diane e dell’Étang d’Urbino, famosi oltre che per il loro grande valore naturalistico anche per la coltivazione di ostriche, che qui si conduce sin dall’epoca romana. Ovviamente la sera non possiamo non concederci un’ottima cena a base di ostriche, militi e vino eccellente.


La mattina del 24 per una volta, invece di puntare verso il mare puntiamo verso la Scala di Santa Regina, una strada scavata e costruita nella montagna, storicamente utilizzata per la transumanza del bestiame, una meravigliosa sfilata di rocce di granito. Lungo la strada ci sono molti punti di osservazione del Golo il torrente che scorre sul fondo della gola. Giungiamo fino al Lac de Calacuccia, il tempo non è molto bello, pranziamo da quelle parti.




Tornando indietro ci fermiamo lungo la strada a comprare dell’ottimo vino che riporteremo in Italia. L’indomani a Bastia ci aspetta il traghetto che ci riporterà a casa.

Bellissime foto e utile anche il racconto, visto che quasi quasi… Solo il vento un po’ mi lascia perplessa. Baci