Se sei amico dell’orso tieni vicina una scure.
Si ritorna ai grandi viaggi estivi, dopo una breve pausa seguita alla nascita di Claudia e alle normali ansie da neogenitori. Questa volta la scelta ricade sul Canada, costa ovest.
Il giro parte da Vancouver e dopo una breve escursione su Vancouver Island, punta verso le montagne rocciose, attraversando la British Columbia e l’Alberta, per giungere ai famosi parchi Nazionali del Jasper e del Banff, fino a Calgary da cui prenderemo un volo interno per Toronto. Qualche giorno nella città dell’Ontario e una breve puntata alle cascate del Niagara e si tornerà in Italia.

Il 21 di agosto si parte con volo KLM da Amsterdam per giungere a Vancouver in serata, la prova del volo intercontinentale è stata egregiamente superata da Claudia ma il fuso orario e la stanchezza si fanno sentire, abbiamo appena il tempo di familiarizzare con l’enorme DODGE DURANGO che ci accompagnerà sulle Highways canadesi che è già ora di andare a letto.
La mattina dopo si parte alla scoperta di Vancouver cominciando dallo Stanley Park, un enorme parco cittadino che si estende ai confini del centro storico, quasi completamente circondato dall’Oceano Pacifico.



Il tratto distintivo del parco sono le vaste aree di foresta e i 200km di strade e sentieri che le attraversano. Una volta era territorio dei Nativi (First Nations) di cui sono rimasti gli imponenti Totem.




La nostra visita ovviamente, non può non includere anche il Vancouver Aquarium, il più grande acquario del Canada.



La giornata continua con un giro per il centro di Vancouver, per terminare all’imbrunire lungo le spiagge affollate di canadesi intenti nelle attività più varie.



Il 23 agosto molto presto ci imbarchiamo su uno dei tanti traghetti che collegano Vancouver con la capitale della British Columbia, la città di Victoria e Victoria Island. Lo spettacolo dello stretto di Georgia all’alba è incantevole e anche Claudia sembra apprezzare, nella fredda mattina di fine agosto, pesci e uccelli che lo popolano, ben più dell’area giochi del traghetto.

Arrivati a Swartz Bay, facciamo una breve sosta all’acquario di Sidney per poi proseguire verso la capitale. La città è piccola ed elegante, ha qualche edificio di rilevanza storica – se di storia si può parlare per una città fondata nella prima metà dell’800 – ma soprattutto all’interno di uno dei suoi parchi si trova la pietra miliare zero della mitica Trans-Canada Higway o Highway 1 che attraversa tutto il Canada e quindi il continente americano, da una parte all’altra.





Nel pomeriggio prenotiamo in tutta fretta un giro di whalewhatching per il giorno successivo, le previsioni del tempo non sono buone e soprattutto non siamo mai stati fortunati con l’avvistamento di questi magnifici mammiferi marini, tuttavia ci proviamo lo stesso.
La mattina del 24 agosto, ci svegliamo sotto un cielo coperto e una leggera pioggerellina, tutto sembra far credere che il giro verrà annullato, Claudia è molto nervosa perché troppo coperta, tuttavia il giro è confermato e la nostra testardaggine per la prima volta viene ampiamente ricompensata. La nostra barca incrocia un numeroso gruppo di orche e per almeno un’ora le seguiamo nelle loro evoluzioni.




Al termine del giro, dopo un rilassante pranzo al sole e un’ultima occhiata alla città, ripartiamo lungo la Cowichan Valley per una sosta a Duncan, la città dei totem. La città è abitata da una consistente comunità di nativi della tribù Cowichan, ma è famosa soprattutto per i suoi 44 pali totemici disseminati per il centro cittadino.



In serata giungiamo a Nanaimo, the Harbour City. Facciamo una lunga passeggiata sul lungomare al tramonto e dopo cena andiamo a dormire, l’indomani la sveglia è molto presto.


La mattina successiva, ben prima che sorga il sole ci imbarchiamo sul traghetto che ci riporta sul continente americano, da dove comincia la vera avventura per parchi, cascate, laghi e foreste.


Da qui in avanti, e per un lungo tratto, percorreremo la famosa Sea to Sky Higway, che da Horseshoe Bay conduce fino a Pemberton ed è famosa proprio perché, come si intuisce dal nome, parte costeggiando il meraviglioso Howe Sound e si inerpica su fino alle montagne. Il paesaggio è imponente e cominciamo sin da subito a prendere confidenza con le dimensioni, completamente diverse, di questo continente.

Si comincia subito con lo Shannon Falls Provincial Park, la cui attrazione principale è certamente la cascata da cui prende il nome, che è la terza per altezza della BC. Sin da subito apprezziamo la facilità con cui si può accedere a questi luoghi, le altissime sequoie, gli alberi centenari e l’aria fresca e frizzante. Per noi che veniamo dall’afosissima Roma sembra quasi di tornare a respirare.
Lungo il nostro percorso ci fermiamo in giornata a Squamish e ci incamminiamo lungo il fiume alla scoperta di questo luogo. Mentre stiamo allegramente passeggiando qualcuno ci segnala al di là del fiume un bell’orso bruno, che sta mangiando e giocando con l’acqua.

Ci intratteniamo ad osservarlo, da lontano, grati alla sorte per avere scelto la sponda giusta del fiume. Ritornati in macchina ci pregustiamo la nostra prossima tappa; da ora in avanti, vista la relativa facilità con cui ci si può imbattere in questi grandi mammiferi, dovremo prestare molta più attenzione quando camminiamo nei boschi, in fin dei conti abbiamo capito che non è poi un evento così raro incapparci.

Prima di giungere a Whistler ci fermiamo al Brandywine Falls Park per ammirare la cascata alta 70 mt, formata dal fiume Brandywine che si staglia sulla parete di basalto; ci sta simpatico anche solo per il nome questo fiume perché ci ricorda “Il Signore degli anelli” e il ponte sul Brandivino.

Arrivati nella cittadina di Whistler, nota soprattutto come stazione sciistica invernale e diventata famosa durante le olimpiadi invernali di Calgary, troviamo un grande prato nel centro città vicino ad un parco giochi, dove improvvisare un picnic al sole; la sensazione è quella di trovarsi sulle Alpi d’estate, ma intorno a noi le montagne sono di ben altra portata.

Nel pomeriggio prendiamo la Peak-to-peak Gondola per godere di uno spettacolo che spazia a 360° su valli, boschi e laghi. Da lontano si scorgono i ghiacciai perenni, foto di rito al podio con i 5 cerchi olimpici e rientriamo.


La mattina del 26 siamo nuovamente sulla Highway 99 direzione Lillooet. La strada costeggia il Green Lake, ci concediamo una breve passeggiata lungo il Green River all’interno del Nairn Falls Provincial Park e una breve sosta sulle sponde del Duffey Lake.




A Lillooet sosteremo per la notte, in un albergo che sembra uscito da un film sulla conquista del West e la caccia all’oro, gestito da nativi di poche parole.

Troviamo però un attrezzato centro informazioni con guide dettagliate su una serie di percorsi, e decidiamo di seguire quello che costeggia il Fraser River.

Ci incamminiamo spensierati, quando cominciamo ad incrociare i tipici escrementi dell’orso bruno (per chi se lo sta chiedendo, sì, Laura aveva fatto uno studio a riguardo). Uno, due, tre…l’inconfondibile impronta nel fango…prima che sia troppo tardi decidiamo di tornare indietro e optiamo per qualche ora rilassante al parco giochi cittadino, un’oasi nel nulla con Claudia al settimo cielo.
Il 27 agosto sarà il giorno del depistaggio della Lonely Planet. Avete presente quelle sezioni “Vale il viaggio”? Ecco, noi ci siamo cascati e ci siamo fatti ingannare. Siamo andati alla ricerca di questo luogo, che non esisteva, cercandolo avanti e indietro lungo la Fraser Valley, alla fine vi abbiamo rinunciato. Ci siamo fermati esausti all’altezza dell’Alexandra Bridge e anche se lo spettacolo ha ampiamente ripagato i chilometri fatti, ci è rimasto l’amaro in bocca di aver un po’ sprecato la giornata.


Arriviamo in serata a Kamloops e dopo una cena in birreria, baby friendly of course (tutto in Canada è a misura di Bambino in un modo che in Italia non riusciamo neanche ad immaginare), stanchi, andiamo a dormire.
Il 28 agosto abbiamo in programma di visitare le numerose attrazioni del Wells Gray Provincial Park; dopo una rapida sosta al centro informazioni per recuperare cartine e dritte essenziali su quali dei tanti punti di interesse prediligere, ci avviamo quindi all’interno del parco.


Ci godiamo le brevi passeggiate, i fiumi e le cascate. Anche oggi la giornata è bellissima, sembra fatta apposta per stare all’aperto e cominciamo a interiorizzare la passione dei canadesi per i picnic: dopo lunghi e freddi inverni deve essere veramente molto piacevole godersi il sole circondati da una simile natura!


Tuttavia, questo sarà proprio il giorno in cui i canadesi mostreranno il loro animo più “boscaiolo”. Mentre siamo intenti ad ammirare una delle tante cascate, infatti, sentiamo un rumore fortissimo provenire non troppo lontano da dove ci troviamo. Mentre cerchiamo ancora di capire cosa sia successo, ecco che ci si para davanti il motivo del frastuono: alberi caduti sulla carreggiata occludono il passaggio alle macchine. Velocemente si forma la coda. Gli uomini scendono, considerano il da farsi. Noi, italiani, ci stiamo già rassegnando all’idea che non ci muoveremo di lì tanto presto, visto che siamo a circa due ore dal più vicino punto dei guardiaparchi, quando arriva LUI, l’uomo con l’accetta. E dopo un po’ ne arriva un secondo con una sega. A noi, increduli e divertiti, non rimane altro da fare che assistere alla scena dei due turisti del parco che rapidamente sgomberano la strada.

Per la sera abbiamo prenotato un lodge immerso nella natura (30 minuti di sterrato per arrivarci, grazie Laura) e dopo cena ci addormentiamo cullati da ululati di lupi che non devono trovarsi troppo lontano.

Il 29 agosto puntiamo dritti verso il Jasper National Park, il parco più grande delle Montagne Rocciose Canadesi, uno dei motivi per cui abbiamo scelto il Canada come meta; ci attendono ghiacciai, montagne altissime e laghi blu.

Ancor prima di varcare il confine con l’Alberta i nostri occhi si riempiono di meraviglia, tutto ciò che avevamo immaginato è lì, davanti a noi, ancor più bello di come pensavamo che fosse. Le montagne coperte da ghiacciai perenni fanno da sfondo come in una cartolina.


Il Jasper National park, con i suoi 11.000kmq è il parco nazionale più grande delle Canadian Rockies, è un sito patrimonio dell’UNESCO e soprattutto è il luogo in cui prosperano, protette, innumerevoli specie di animali e piante.
Dopo il check-in in albergo si parte, decidiamo di percorrere il lungo tratto di strada che conduce fino al Maligne Lake, passando per il Medicine Lake. Siamo euforici, il paesaggio scorre davanti a noi e sembra di stare in un paradiso, incrociamo anche un piccolo gruppo di caribù. Rientrando la sera ci fermiamo per osservare una mandria di cervi che ha preso possesso dei prati nei dintorni del nostro albergo.








Il 30 agosto, dopo aver fatto rifornimento, prendiamo la Icefield Parkway verso il Banff. Il nome, di per sé evocativo, descrive perfettamente lo spettacolo di una strada, tra le più panoramiche al mondo, che attraversa le montagne rocciose e i suoi ghiacciai.




Facciamo innumerevoli soste per ammirare fiumi, cascate, canyon. Anche la fauna non si fa attendere: è la volta delle capre di montagne e soprattutto dell’orso bruno. Questa volta è veramente vicino, praticamente dietro il nostro finestrino e Claudia è emozionatissima. Sta consumando tranquillo il suo pasto a base di bacche quindi rimaniamo fermi per un po’ ad ammirarlo in tutta la sua possente bellezza.








In serata arriviamo a Lake Louise, nel cuore del Banff. Abbiamo prenotato un delizioso cottage immerso nel verde, vicinissimo al lago e stiamo già immaginando le meravigliose foto che faremo il giorno dopo.

Tuttavia la mattina dell’31 il tempo è inclemente, è molto nuvoloso e piove. Ma siamo ben attrezzati, con il nostro zaino porta bebè e con le sue coperture possiamo sfidare anche la pioggia, quello con cui non abbiamo fatto i conti tuttavia, è la disorganizzazione di una nazione, e di un parco, in cui non sono certamente abituati all’affollamento turistico che caratterizza questa zona del paese nel mese di agosto.

Riusciamo a beccare anche qualche sporadico raggio di sole su Lake Louise ma purtroppo, per una serie di vincoli, non riusciamo ad arrivare in alcun modo al Lake Moraine. Poco male, qui la natura è spettacolare ovunque.


La mattina successiva abbiamo in programma di addentrarci nel Kananaskis Country, 4.000kmq di parco in cui sono state girate alcune scene del famoso film Brokeback Mountain, dopo una breve sosta al punto informazioni del parco, ci lasciamo alle spalle l’affollamento del Banff e ci addentriamo in queste terre, sotto un sole splendente.


Arriviamo sulle rive dell’Upper Kananaskis Lake e, come ormai abbiamo imparato a fare, apparecchiamo per il nostro pic-nic all’aria aperta. Presto però, giunge un folto gruppo di canadesi che armati di carrelli, gazebo, sdraio, enormi barbecue diversificati per tipo di cibo da cucinare, bollitori e provviste che avrebbero potuto sfamare un’intera città, ci insegnano cosa sia veramente il pic-nic da queste parti.



Decidiamo quindi di fare una passeggiata costeggiando il lago, timorosi per i numerosi avvisi della presenza di orsi, ma riusciamo ad arrivare alle cascatelle e tornare indietro, senza alcun incontro. Ci rimettiamo in macchina diretti a Calgary.

Arrivati nella città delle olimpiadi, abbiamo ancora il tempo di fare un giretto per la città e poi ci prepariamo alla cena che consumeremo in albergo.


Il giorno dopo facciamo i bagagli e ci prepariamo a dire addio al nostro comodissimo SUV premium. All’urlo nanico di “Tonto, Tonto” ci imbarchiamo sull’aereo che ci porta in Ontario. Arriviamo nel tardo pomeriggio, ci sistemiamo nel nostro appartamento e usciamo ad esplorare un po’ i dintorni.

Il 3 settembre è tutto dedicato alla città di Toronto, cominciamo visitando downtown, quindi il grande acquario e poi ancora a passeggio lasciando ad un altro giorno la salita sulla torre. Oggi il tempo non è dei migliori e nei prossimi giorni sarà più soleggiato.




Il 4 settembre, passaporti alla mano, andiamo a prendere il treno che ci porta alle cascate del Niagara. Due lunghe ore di treno ma lo spettacolo vale certamente la visita. Abbiamo acquistato un pass che include una serie di attrazioni, tra cui il giro sotto le cascate (fronte canadese). Ci facciamo la doccia d’acqua di rito, ma in effetti la parte più bella sono le passeggiate nei dintorni alla ricerca di opportunità fotografiche. Al tramonto siamo di rientro, ancora una volta stanchissimi ma soddisfatti.






Il giorno dopo è una magnifica giornata di sole, saliamo sulla CN Tower per ammirare Toronto dall’alto, quindi passeggiamo ancora per la città. Arriviamo in riva al lago e, approfittando del pisolino pomeridiano di Claudia, esploriamo il Distillery district e ci concediamo una pausa-birra.






La vacanza volge al termine, l’indomani rifaremo i bagagli e torneremo in Italia, ma in questo paese torneremo. C’è ancora molto da esplorare.
Da genitori rivolgiamo un “grazie” ai canadesi per essere così attenti anche alle esigenze dei più piccoli. Il Canada è certamente uno dei posti più “bimbo friendly” fin qui visitati.
Congratulatzioni, bellissime foto, bellissimo racconto e… Bellissima famiglia
Bellissime fotooo. Devo includere questa destinazione nella mia wish list.