Grande Capo PR

Per il rientro del Mariottino nei ranghi non potevamo non intavolare il gioco da cui tutto ha avuto origine, e così è stato scelto un Puerto Rico comprensivo di espansione edifici.

Sin dalle prime battute è apparso chiaro che sarebbe stata una serata maschia, quando Ale ha aperto il gioco con una frase lapidea: “Mi ricordo che all’inizio scegliere il Colono è sempre bene, prendo una ‘hava và!”
La tensione è subito salita alle stelle e c’è chi non ha prontamente reagito:
“Devo fare pipì, dov’è il bagno?” – si scusa Lele.


Luigi prende la scia ad Ale, inizia ad accumulare selvaggiamente cave, ostacolandomi inoltre sulle piantagioni da zucchero, forse puntando a una strategia di costruzione. Lele sceglie di puntare su mais e tabacco e si orienta verso le spedizioni. Alessandro sembra stanco, un po’ appannato, l’impressione è che faccia mosse a caso, punta al caffè e alla manifattura.
Dal canto mio tento una strategia di spedizioni con tanto indaco e nave personale.
A metà partita regna l’incertezza. Io macino punti con le spedizioni, ma forse Lele sta facendo anche meglio di me e il tabacco gli rende di più. Luigi ha lo sguardo vitreo, l’aria condizionata – seppur impostata su modalità notturna – deve avergli gelato le sinapsi, sembra stia riconvertendo il suo gioco verso le spedizioni. Ale silenzioso e lussurioso accumula avidamente soldini e si accaparra una Biblioteca per raddoppiare i privilegi.
Tutto è ancora da scrivere, la tensione è palpabile:
“Vado in bagno, scusate” – si schernisce Lele.


La partita sta prendendo una piega strana, quando a un tratto Mariottino disvela la sua strategia di stampo immobiliar-capitalista iniziando a spendere e acquistando ben 2 edifici di fine partita, e chiamando un mega-Sindaco che pone improvvisamente fine al gioco, lasciando di stucco Luigi (“che m€rd@” – esclama) e provocando un altro prolasso urinario di Lele:
“Scappo al bagno torno subito!” – e si eclissa.

La conta dei punti è una roulette russa:

  • Luigi, che conferma i sospetti e confessa di aver giocato ad mentula canis, chiude a 29;
  • Lele, che accecato dall’avidità aveva comprato la manifattura ed era stato da me privato della Sede della Gilda, chiude a 40;
  • Io e Ale finiamo a pari punti chiudendo a 45; lo spareggio di soldi e barili conferma l’ulteriore parità, ma al Mariottino va la palma della serata, per aver strenuamente attuato una strategia apparentemente attendista, come il rospo che attende il passaggio della mosca.

PR per questa serata potrebbe significare in egual misura Puerto Rico o anche Prostata Ruggente – il nuovo nome indiano di Lele – visto che non si capisce se in Olanda o nei bassifondi di Caracas deve avere contratto qualche cosa all’apparato.
Fatto sta che PR si conferma sempre un gioco di altissimo livello e anche se l’espansione degli edifici non sarebbe necessaria, risulta stuzzicante il giusto e regala quella varietà che dopo tante partite non guasta.
L’edificio della Biblioteca, nello specifico, sembra davvero potente, e per la seconda volta regala la vittoria a chi lo edifica (la volta precedente aveva premiato Luigi).
Per il resto c’è..

(minuto 0:13)
https://www.youtube.com/watch?v=sc7qpwLv4mo

immagine di repertorio

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