Pizze fritte sul bel Danubio blu

La vita è come la via Rákóczi: all’inizio c’è il teatro, in mezzo l’ospedale, alla fine il cimitero.

Budapest, la città definita la Parigi dell’Europa centrale, così mitteleuropea con la sua eleganza e la sua cultura millenaria è la nostra meta di maggio 2016.

Da subito ci è apparsa come una capitale regale e imponente, vitale e complessa. Il Danubio, che la attraversa, enorme e padrone di ogni scorcio di paesaggio ha costantemente attirato i nostri sguardi, ci ha affascinato con la sua storia travagliata e stregato con le sue pasticcerie, rilassato con i suoi splendidi bagni termali e ammaliato con l’allegria della sua primavera.

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Sulle tracce di Marco Polo

“La storia della Via della Seta non è un romanzo poetico, nè pittoresco, ma è fatto di alcune oasi di pace in un mare di guerra. Tuttavia, in queste oasi di pace e anche nelle fasi di guerra è tutta una storia di scambi e di trasferimenti di beni materiali, di competenze tecniche, di conoscenze scientifiche e di influssi artistici, di credenze religiose, anche di leggende, da un secolo all’altro. Di questi scambi, del lavoro e dell’intelligenza di tutti questi popoli siamo tutti eredi.”

La scelta dell’Uzbekistan come meta in aprile è stato il frutto di una serie di circostanze e di incastri, conclusasi alla fine con un “perchè no?”.

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Vale un Perù!

“[…] il Perù autentico era sulla sierra e non sulla costa, fra gli indiani e i condor e i picchi delle Ande, e non qui, a Lima, città esterofila e oziosa, antiperuviana, perché fin da quando l’avevano fondata gli spagnoli era vissuta con lo sguardo volto all’Europa e agli Stati Uniti, girando le spalle al Perù […]”

Il 2016 è l’anno della prima volta in America Latina, e tra le tante affascinanti possibilità di questo continente la nostra scelta ricade sul Perù. Il clima sembra essere ideale ad Agosto e anche se ci dovremo accontentare e visitarne solo una parte molto piccola, le aspettative sono tante.

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